Questa Domenica chiamata Laetare, dalla prima parola dell’antifona di ingresso della Messa in rito latino, è una delle più celebri dell’anno. In questo giorno la Chiesa sospende le tristezze della Quaresima; i canti della Messa non parlano che di gioia e di consolazione; si fa risentire l’organo, rimasto muto nelle tre Domeniche precedenti; il diacono riveste la dalmatica e il suddiacono la tunicella; è consentito sostituire i paramenti violacei coi paramenti rosa.
Gli stessi riti li abbiamo visti praticare durante l’Avvento, nella terza Domenica chiamata Gaudete.
Con questi segni di festa nella Liturgia, la Chiesa “vuole felicitarsi dello zelo dei suoi figli; avendo essi percorso metà del tempo di Quaresima, la Chiesa vuole stimolare il loro ardore fino alla Pasqua”.
Antifona di Ingresso della IV Domenica di Quaresima
«Lætáre Jerúsalem: et convéntum fácite ómnes qui dilígitis éam: gaudéte cum lætítia, qui in tristítia fuístis: ut exsultétis, et satiémini abubéribus consolatiónis véstræ. »
(«Rallégrati, Gerusalemme, e voi tutti che l’amate, riunitevi. Esultate e gioite, voi che eravate nella tristezza: saziatevi dell’abbondanza della vostra consolazione.»)
Nell’immagine, un particolare di uno dei paramenti sacri più antichi della chiesa di San Giacomo: una pianeta rosacea di manifattura della fine del XVIII secolo.
Si tratta di un Gros de Tours broccato in seta con decorazione a motivi floreali in seta bianca. Dello stesso parato, sono presenti la stola, il manipolo, la borsa e il velo da calice.